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Rendita catastale: una mappa variegata in Italia

La rendita catastale è il dato che indica quanto un immobile rende in termini monetari. Si può ricavare dalla visura catastale ed è utilizzato per scopi fiscali. Non tutti gli immobili danno la stessa rendita e nel nostro Paese possono esserci differenze sostanziali a seconda delle regioni e delle città considerate. L’Agefis (Associazione dei geometri fiscalisti) ha elaborato una classifica per Il Sole 24 Ore, in cui per ogni capoluogo di provincia viene calcolata la quantità di abitazioni che al catasto sono registrate sotto le categorie A4, popolare, e A5, ultrapopolare, in rapporto al totale delle case. Un altro dato presente in questa ricerca è il confronto della rendita catastale degli appartamenti delle due suddette categorie con la media della città.   In ogni città c’è una forte presenza d’immobili di categoria A2 e A3, rispettivamente di tipo civile ed economico, che si possono considerare come “medie”. Tuttavia, ce ne sono con una forte incidenza di abitazioni di categorie “basse” (le nostre A4 e A5, appunto), i cui proprietari pagano per ora tasse molto inferiori rispetto a quelle di chi detiene immobili di categoria più alta. Per ora, poiché fra cinque anni potrebbero sopraggiungere aumenti del valore patrimoniale.   Facendo una generalizzazione dalla classifica stilata dall’Agefis, si potrebbe dire che nel Meridione c’è un maggior numero di abitazioni a valore catastale basso, mentre salendo verso Nord (in particolare in Emilia Romagna) succede il contrario. Ecco così che agli estremi della classifica si trovano Messina e Trento. Nel capoluogo lombardo quasi il 20% dei proprietari paga le tasse calcolate su una rendita dimezzata rispetto alla media cittadina. A Napoli la differenza si fa molto più consistente: dieci volte più bassa per oltre il 10% delle abitazioni. Questa situazione porta da una parte al rischio di rincari per i possessori delle case a rendita bassa; dall’altra potrebbe alleggerire le imposte per chi invece ha un immobile a rendita catastale più elevata.   Non è detto, tuttavia, che la corrispondenza di cui sopra fra posizione geografica delle città e rendita catastale si mantenga sempre. Savona conta 35.543 case e la rendita catastale media è di 564 euro. Gli immobili di categoria A4 sono il 32, 8% del totale, il che pone il capoluogo provinciale ligure secondo a quello siciliano (35,3%), e la loro rendita catastale media è di 365 euro. Le abitazioni di categoria A5, invece, costituiscono lo 0,9% del totale e la loro rendita media è di 198 euro. Considerando anche i centri minori, in Italia ci sono 5,6 milioni di A4 e 900mila A5 su più di 34 milioni di case. È bene notare però che in alcuni casi sarebbe opportuna una verifica dell’accatastamento per evitare, ad esempio, che a residenze di pregio non venga invece assegnata una categoria catastale inappropriata.